Le m.i.c.i.
Dr. ROCCO COSINTINO
Medico – Gastroenterologo
Dirigente Medico di I livello
Responsabile U.O.S M.I.C.I.
U.O.C di Gastroenterologia ed Endoscopica Digestiva Azienda Ospedaliera S.Camillo/Forlanini – Roma
▶ Cosa si intende per malattie infiammatorie croniche intestinali?
▶ Quante sono in Italia le persone affette da MICI?
▶ Quali sono i sintomi delle MICI?
▶ Vista la simile sintomatologia iniziale,come è possibile distinguere le due forme patologiche?
▶ Come si arriva ad una corretta diagnosi?
▶ I pazienti. affetti da MICI possono avere problemi relativi alla fertilità e/o alla gravidanza?
▶ Quali sono le complicanze delle MICI?
▶ Qual’è la terapia medica delle MICI?
▶ Come è la prognosi delle MICI?
▶ Quali sono le complicanze piu’ frequenti nella m. di Crohn?
▶ Quali sono i principi generali nella terapia chirurgica della malattia di Crohn?
▶ Qual’ è oggi la tendenza?
▶ Ci sono tecniche chirurgiche nuove per questo tipo di trattamento?
▶ Quali sono le indicazioni all’intervento chirurgico nella colite ulcerosa?
▶ Che tipo di intervento chirurgico necessita?
▶ Come è la prognosi delle MICI?
▶ Cosa si intende per malattie infiammatorie croniche intestinali?
Per malattie infiammatorie croniche intestinali (M.I.C.I o in inglese I.B.D) si intendono essenzialmente la rettocolite ulcerosa e la malattia di Crohn. Esiste, poi, un piccolo gruppo definito “coliti indeterminate” che hanno delle caratteristiche sia dell’una che dell’altra patologia. Le M.I.C.I., ad oggi, hanno una eziologia non del tutto chiara, anche se è acquisito che affinchè possa istaurarsi la malattia occorrono tre fattori importanti: predisposizione genetica (essenziale), componente immunitaria e componente ambientale. Alcuni componenti della microflora intestinale possono costituire il “drive” antigenico che induce e mantiene lo stato di flogosi. Al momento sembra escluso il coinvolgimernto di fattori alimentari e non ci sono diete speciali da seguire, se non in casi particolari: viene consigliato un regime dietetico privo di fibre nel caso di malattia attiva con diarrea oppure quando sono presenti episodi di tipo canalizzativo. Con le nuove terapie farmacologiche che abbiamo a nostra disposizione (biologici e anti J) possiamo modificare, in qualche modo, alcuni aspetti della storia naturale di queste malattie, ma non siamo in grado di predire eventuali riaccensioni neppure quando, in seguito a trattamenti terapeutici, non siano più evidenti segni di malattia.
▶ Quante sono in Italia le persone affette da MICI?
Per queste due patologie, allo stato attuale, non esiste un Registro Nazionale o dati epidemiologici attendibili. Comunque, si stima che in Italia ci siano circa 150-200 mila casi; negli ultimi venti anni si è avuta una crescita continua, nel nostro Paese come in tutti quelli a sviluppo elevato; tali patologie sono in aumento nei Paesi di recente industrializzazione dell’Africa, dell’Asia e dell’America del sud. Per la rettocolite ulcerosa (RCU) l’incidenza annua in Italia è valutata in 5-7 casi /100 mila abitanti, per la malattia di Crohn (MC) in 3-4 casi /100 mila abitanti. Le MICI insorgono prevalentemente in due fasce d’età, tra 20 e 25 anni e poi dopo i 65, non sono rari, comunque, casi nei bambini e negli adolescenti.
▶ Quali sono i sintomi delle MICI?
Anche se ci possono essere delle variazioni da caso a caso, nella RCU i primi sintomi sono costituiti da diarrea con muco e sangue associata a dolori addominali; nella forma più distale che colpisce solo il retto (proctite) può essere presente stitichezza e sangue rosso emesso con le feci. Nella MC abbiamo dolori addominali in sede paraombelicale ed in fossa iliaca dx, spesso dopo i pasti, associati a diarrea e/o febbre, talvolta a dolori articolari, dimagramento e inappetenza; altri segni precoci della malattia possono essere fistole e/o ascessi perianali.
▶ Vista la simile sintomatologia iniziale,come è possibile distinguere le due forme patologiche?
Talvolta nella fase iniziale è difficile stabile se si tratta dell’una o dell’’altra patologia. In generale, tuttavia, è possibile effettuare una distinsione tra le due forme valutando l’aspetto della mucosa: nella RCU le lesioni (ulcerazioni, iperemia, edema) sono, in genere, a carico della mucosa che ne è colpita in modo uniforme; il retto, essendo il punto iniziale della malattia è sempre colpito; la malattia è limitata al solo colon e non interessa l’intestino tenue. Nella MC le lesioni interessano, prevalentemente la sottomucosa, la lesione non è uniforme e può colpire in modo segmentarlo e, teoricamente, dalla bocca all’ano; nel 25% dei casi è presente istologicamente un granuloma con cellule giganti.
▶ Come si arriva ad una corretta diagnosi?
▶ I pazienti. affetti da MICI possono avere problemi relativi alla fertilità e/o alla gravidanza?
▶ Quali sono le complicanze delle MICI?
▶ Qual’è la terapia medica delle MICI?
Capostipite di questi farmaci e l’Infliximab seguito dall’Adalimumab e poi dal Golimumab appartenenti alla famiglia degli antiTNF alfa. Poi sono venute le anti integrine come il Vedolizumab e più recentemente l’Ustekinumab, un anti interleuchina 12/23. Tutti questi farmaci, con meccanismi diversi tra loro, utilizzano un anticorpo monoclonale specifico che va a “bloccare” una delle tappe della cascata biochimica della infiammazione. La loro somministrazione avviene per via endovenosa e/o sottocutanea. Prossimamente ne usciranno altri sempre più selettivi nel centrare l’obiettivo. Negli ultimi 2 anni è uscita una nuova classe di farmaci chiamata Anti J chinasi come il Tofacitinib e il Filgotinib (prossimamente anche l’Upatacitinib) che vanno ad inibire uno o più enzimi della famiglia Janus chinasi bloccando la via di segnalazione delle citochine che favoriscono il processo infiammatorio. Questi farmaci vengono somministrati per via orale, migliorano l’aderenza alla terapia, non contengono anticorpi monoclonali e, al momento, hanno l’indicazione solamente per la colite ulcerosa. Il medico specialista ha la possibilità di utilizzare, in base al quadro clinico presente, sia la terapia classica (cortisonici, antibiotici, immunosoppressori, mesalazine) che la terapia biologica e gli anti J chinasi. Quest’ultimi sono farmaci di fascia H che possono essere prescritti e somministrati solo dai Centri M.I.C.I riconosciuti dalla Regione di appartenenza. Nel concludere l’argomento terapia non può non essere segnalato il fattore “FUMO” che presenta nelle due patologie degli effetti opposti. Nella malattia di Crohn rappresenta un fattore di rischio delle recidive post-chirurgiche ed endoscopiche e condiziona negativamente l’andamento clinico della malattia. Nella RCU, invece, il fumo sembra esercitare un ruolo protettivo sulla mucosa. Non sono ancora noti i meccanismi d’azione.
▶ Come è la prognosi delle MICI?
▶ Quali sono le complicanze piu’ frequenti nella m. di Crohn?
▶ Quali sono i principi generali nella terapia chirurgica della malattia di Crohn?
▶ Qual’ è oggi la tendenza?
▶ Ci sono tecniche chirurgiche nuove per questo tipo di trattamento?
▶ Quali sono le indicazioni all’intervento chirurgico nella colite ulcerosa?
▶ Che tipo di intervento chirurgico necessita?
▶ Come è la prognosi delle MICI?
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